Dopo "Il cacciatore di aquiloni" Khaled Hosseini ci riprova con questo nuovo libro. L'Afghanistan sempre sullo sfondo delle avventure dei personaggi, questa volta tutte al femminile, che riescono a sopravvivere alla guerra, ai soprusi degli uomini e alle proprie paure.
Il lieto fine ha addolcito tutto il libro, che ti lascia un amaro in bocca a causa della rabbia e della consapevolezza che a volte le notizie che arrivano da mondi lontani sono sempre mediati da un filtro "occidentale" che storpia la realtà.
L'ho letto piacevolmente. Il romanzo è scritto bene e superata la metà della storia si inizia ad agognare la fine, sperando che almeno quella non sia drammatica.
Basta! non dico più niente. Chi vuole, lo vada a leggere :)
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