martedì 31 marzo 2009

DANIEL PENNAC: DIARIO DI SCUOLA

Da piccola volevo fare la maestra. Mi immaginavo già con gli occhiali, il registro sotto il braccio e una schiera di bambini urlanti che mi circondavano. Poi per tutta una serie di vicissitudini ho scelto una strada diversa, ma non troppo lontana.
Ho finito da poco il libro di Daniel Pennac "Diario di scuola". L'ho letto in tantissimo tempo (considerati i miei tempi di lettura abbastanza veloci), non perchè non mi piacesse, anzi! probabilmente perchè è così profondo e così intessuto della realtà quotidiana che riguarda la scuola, che ho voluto gustarlo con calma.
Pennac ci racconta gli alunni di oggi, i suoi alunni, in particolare quelli che vanno male, i "somari", quelli non conformi. Ma lo fa non etichettandoli come fanno i mass media che necessitano di grandi contenitori dove inserire gli essere umani, ma trattandoli con estremo rispetto, portando a galla gli aspetti angosciosi e ansiogeni che inducono il somaro a deragliare dalla retta via.
Mi è piacito molto il rapporto "schizofrenico" tra le due parti di Pennac che dialogano e si scontrano dialetticamente: lui e il somaro che era (basta guardare la copertina del libro per rendersi conto della situazione in cui versava).
Trascrivo un brano tratto dall'ultima parte del libro che mi è piaciuto particolarmente e che adotterei come tema delle prossime discussioni nei vari consigli di classe (di ogni ordine e grado):
"Qual è la questione?" (chiede il prof)
"La vera natura del 'questo' per il quale i giovani insegnanti dichiarano di non essere formati, ecco l'unica questione, che tu stesso hai sollevato"
"Risposta?"
"Vecchia come il mondo: i prof non sono preparati alla collisione tra il sapere e l'ignoranza, tutto qua!"
"Ah, capisco"
"Certo, queste storie di perdita di punti di riferimento, di violenza di consumismo, tutta 'sta musica è la spiegazione di oggi; domani sarà qualcos'altro. Del resto l'hai detto anche tu: la vera natura del questo' non è riconducibile alla somma degli elementi che lo costituiscono oggettivamente."
...
Il grande handicap degli insegnati starebbe nella loro incapacità di immaginarsi non sapere ciò che sanno. Quali che siano state le difficoltà che hanno sperimentato nell'assimilare le conoscenze, appena queste sono acquisite diventano consustanziali a loro, tanto che le percepiscono come ovvietà ("Ma è ovvio, dai!") e non possono immaginare la loro assoluta stranezza per chi, in quel preciso campo, vive una condizione di ignoranza.

Il somaro alla fine si prende il merito della buona riuscita del professore, perchè è grazie alla conoscenza dell'ignoranza e dei sentimenti che ne conseguono, che il prof Pennacchioni è un ottimo insegnante, anche e soprattutto per i somari che deviano.

E' un libro che consiglio vivamente di leggere, soprattutto agli insegnanti che spesso si demoralizzano e si sentono deprivati del loro ruolo istituzionale. Non è facile essere insegnante oggi, perchè la condizione dei giovani è davvero difficile da gestire, ma scaricare tutte le colpe sulla famiglia, su internet, sulla televisione, insomma sul sistema è una scorciatoia che alleggerisce la coscienza, ma non genera nessun risultato degno di nota.

lunedì 23 marzo 2009

MESSAGGIO DI LUCIANA AL PAPA

Riguardo le ultime dichiarazioni del papa sul preservativo e sulla sua ossessione al ricorso alla castità volevo scrivere le mie opinioni, ma ogni volta che mi mettevo davanti il pc per scrivere, mi venivano solo brutte parole. Non riuscivo a concretizzare quello che mi frullava nella mente. Per fortuna è arrivata in mio soccorso Luciana Littizzetto, l'unico motivo per cui la domenica guardo CheTempoCheFa...
A chi ha perso questo splendido intervento, consiglio vivamente di guardarlo e gustarlo fino alla fine

ES, IO E SUPER IO ITALIANI


Sigmund Freud, padre della psicanalisi, probabilmente è conosciuto dai più per la sua seconda topica, ossia il modello mentale che suddivideva la psiche in tre istanze: Es, Io e Super Io.
L'Es è la parte più primitiva, quella che contiene le pulsioni da dove provengono i desideri da soddisfare, a prescindere dalle richieste della realtà. Infatti, sottostà al principio di piacere: soddisfare il desiderio, liberarsi delle pulsioni e godere subito, senza compromessi.
Il Super Io si forma successivamente e rappresenta l'istanza censoria, la coscienza morale, la sede dei più alti ideali, il suo comando è: devi sottostare a questi ideali!
L'Io è il mediatore, l'istanza che continuamente si trova a gestire i poli opposti del Voglio e del Devo, alla continua ricerca di un compromesso che equilibri il sistema mentale. L'Io è governato dal principio di realtà e deve bilanciare i bisogni dell'Es che si scontrano tanto con il Super Io (norme interiorizzate) che con la realtà esterna (norme sociali).

Perchè questo mini bignami sulla seconda topica di Freud? Perchè ieri sera ho cercato di adattare i concetti freudiani all'intera società italiana. Mi sono resa conto infatti che esiste una enorme forza che vuole ottenere i risultati attesi, ad ogni costo. Mi riferisco a politici e imprenditori, guidati dal principio di piacere: avere tutto e subito. Poi c'è una piccola fetta di persone che detengono la coscienza morale e che vogliono far rispettare le regole. Non ho ancora ben capito se esiste un corrispettivo Io sociale in questa società che va a scatafascio, ma se esiste, la sua azione è veramente irrisoria, perchè tra il principio di piacere e il principio di realtà vince sempre il primo.
In Italia i detentori del potere (e questa volta non mi riferisco solo a Mister B, ma a tutti indistintamente) sono particelle impazzite, fuoriuscite da quel calderone bollente che contiene le pulsioni primitive e che bruciano ogni tentativo di azione censoria (o almeno limitativa), che giunge da altre parti. Non conoscono il significato intrinseco del concetto di norma e quando ci sbattono il muso (sempre SE ci arrivano allo scontro) trovano il modo per raggirare l'ostacolo e raggiungere comunque l'obiettivo prefissato.
L'Io potremmo essere noi, il popolo, i cittadini che hanno il potere di scegliere, di negare il sostegno o di aumentarlo, di giungere ad un compromesso per un sano vivere quotidiano. Ma mi accorgo che esiste una specie di strato polveroso sulle coscienze degli italiani, a volte troppo impegnati a coltivare il proprio orticello ("io sto bene qui, perchè cambiare? c'è il mare, il sole"), a volte disinteressati di quello che accade ("no, io questi programmi di informazione non li guardo perchè mi mettono tristezza, preferisco guardare Scherzi a Parte o La Fattoria, sai che c'è Corona?" "Chi quello indagato e arrestato più volte, che è stato rinviato a giudizio e che dovrebbe stare in galera?" "nooo! quello che sta con l'argentina che ha fatto l'Isola dei Famosi!"), a volte solo stupidi ("è illegale e abusivo? e che mi frega, a me mi piace").
Ci sarà ancora speranza per un Io e un SuperIo , in grado di arginare l'azione devastante di un Es senza controllo?
Lascio l'ardua sentenza ai posteri...................

martedì 17 marzo 2009

Peppino Impastato, un giullare contro la mafia


Dalla radio alle tavole. La storia di un siciliano speciale, raccontata da due siciliani. Per non dimenticare

Peppino parlava alla radio. A Cinisi lo ascoltavano tutti. Peppino è stato ucciso dalla mafia, per averla combattuta scrivendo e parlando, per avere detto che «la mafia è una montagna di merda».

E la radio è anche il filo conduttore di Peppino Impastato, un giullare contro la mafia, il fumetto in uscita entro la fine di aprile per la casa editrice Beccogiallo. Gli autori sono Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, due siciliani alle prese con la storia di uno di loro. «La scena della morte di Peppino è stata la più difficile da scrivere» racconta Marco «rispetto al film I cento passi il nostro è un racconto meno lineare, ma forse più aderente ai fatti».

Giuseppe Impastato muore il 9 maggio 1978, nel giorno in cui il cadavere di Aldo Moro viene ritrovato in via Caetani. Di Peppino ci resta la voce: ascoltatela in questi brani da Onda pazza, il programma più seguito di Radio Aut, dove Peppino e la redazione sbeffeggiavano pubblicamente i mafiosi e i signorotti di Cinisi. Si parlava di “Mafiopoli” e “don Tano Seduto”. Il tutto introdotto dall'amara ironia di Ombretta Colli che cantava Facciamo finta che tutto va ben.

QUANDO CI SI SENTE POCO LAUREATA E MOLTO PRECARIA

Vorrei esternare le mie emozioni e sensazioni di oggi utilizzando un pò di musica, così magari ci scappa un sorriso, anche se tirato e amaro...

Studentessa universitaria, triste e solitaria
Nella tua stanzetta umida,
ripassi bene la lezione di filosofia
E la mattina sei già china sulla scrivania
E la sera ti ritrovi a fissare il soffitto,
i soldi per pagare l'affitto te li manda papà
Ricordi la corriera che passava lenta,
sotto il sole arroventato di Sicilia
I fichi d'India che crescevano disordinati ai bordi delle strade
Lucertole impazzite, le poche case...
Ripensi a quel profumo dolce di paese e pane caldo,
i pomeriggi torridi, la piazza, la domenica,
e il mare sconfinato che si spalancava dal terrazzo,
della tua camera da letto
Ripensi alle salite in bicicletta
per raggiungere il cadavere di una capretta,
il tabernacolo della Madonna in cima alla montagna,
che emozione!
Tutte le candele accese di un paese in processione,
gocce di sudore sulla fronte
Odore di sapone di Marsiglia e di lenzuola fresche per l'estate,
gli occhi neri di una donna ferma sulle scale,
gli occhi di tua madre...
Studentessa universitaria, triste e solitaria
Nella tua stanzetta umida, ripassi bene la lezione di filosofia
E la mattina sei già china sulla scrivania
E la sera ti ritrovi a fissare il soffitto,
i soldi per pagare l'affitto te li manda papà...
Studentessa chiusa nella metropolitana,
devi scendere, la prossima è la tua fermata!
Sotto braccio libri, fotocopie, appunti sottolineati
ed un libretto dove collezioni i voti degli esami,
questa vita fatta di lezioni e professori assenti,
file chilometriche per fare i documenti,

prendere un bel trenta per sentirsi più felici,
ma soli e senza i tuoi amici...
Carmelo sta a Milano in facoltà di Economia,
Fabiana e Sara Lettere indirizzo Archeologia
Poi c'è Concetta, sta a Perugia e studia da Veterinaria,
Giurisprudenza invece la fa Ilaria e Marco spaccia
cocaina e un giorno lo metteranno dentro,
il tuo ragazzo studia Architettura e nel frattempo
passa i giorni dando il resto dalla cassa di un supermercato in centro...
Studentessa universitaria, triste e solitaria
Nella tua stanzetta umida, ripassi bene la lezione di filosofia
E la mattina sei già china sulla scrivania
E la sera ti ritrovi a fissare il soffitto,
i soldi per pagare l'affitto te li manda papà...
Studentessa universitaria, sfiori la tua pancia
Dentro c'è una bella novità,
che a primavera nascerà per farti compagnia,
la vita non è dentro un libro di Filosofia
e la sera ti ritrovi a pensare al futuro
e ti sembra più vicina la tua serenità.


POI NON TI PRESENTI PIU' COME STUDENTESSA UNIVERSITARIA, MA COME LAUREATA, PECCATO CHE DEVI AGGIUNGERE ANCHE L'AGGETTIVO "PRECARIA"

Laureta precaria,
con lo zaino pieno di progetti un po campati in aria,
è il secondo tempo della storia,
di una studentessa universitaria.

Tesi di laurea col pancione
110 e lode con i complimenti della commissione
brava, hai fatto un figurone
ma è proprio adesso che per te si complica la situazione.
Ricordi di quel giorno coi parenti in disibbilio
non come adesso che consegni pizza a domicilio, nei quartieri...
che vita grama...
ritorni a casa infreddolita
e il frigorifero è il deserto del Sahara.

Ti chiedi!!!
Perchè non sono nata miliardaria.
Lo vedi!!!
Del tuo monolocale non sei proprietaria.
Accenderesti un mutuo se firmasse un genitore,
appendi il tuo diploma in scienze della disoccupazione.

Mi hanno fatto un bel contratto co.co.co,
anche se cosa vuol dire non lo so,
so solo che io da domani un posto di lavoro avrò,
con uno stipendio misero io me la caverò.

Laureata precaria,
con lo zaino pieno di progetti un po campati in aria,
con la rabbia rivoluzionaria
di una studentessa universitaria.

Laureata precaria,
che rispecchi fedelmente questa deprimente Italia,
sogni una carriera straordinaria
ora prendi 400 euro al mese come segretaria.


Ci vuole un bel coraggio,
se fai volantinaggio,
a maggio, con lo svantaggio dei problemi
che puo darti un vecchio motorino della piaggio,
che si inchioda senza approdo
a poco prima che comincia il viaggio.

Se per disperazione, urli,
qui nessuno sente,
è come fare la centralinsta in un call-centre...
part-time... meglio di niente
risolvere faccende della gente
che chiama e poi ti offende.

Ti somiglia a quest'Italia
confinata dall'impero:
Sembra un porta borse inutile che bussa a ogni ministero,
ma nessuno gli risponde...
d'altronde sarebbe come infilare un paio di bermuda ad un bisonte.
Mi hanno fatto un bel contratto co.co.pro.,
anche se cosa vuol dire non lo so,
so solo che io da domani un posto di lavoro avrò,
con uno misero stipendio a fine mese io arriverò.

Laureata precaria,
con lo zaino pieno di progetti un po campati in aria,
forse era una vita meno amara,
quando eri studentessa universitaria.

Laureata precaria,
che rispecchi fedelmente questa deprimente Italia,
sogni una carriera straordinaria
ora prendi 400 euro al mese come segretaria.

venerdì 13 marzo 2009

ORGOGLIO DI FAMIGLIA

Lo so, si tratta solo del campionato under 15, però sono lo stesso orgogliosa, anche perchè ho visto la partita :)

Trapani vince d’autorità su Aretusa, ma nessuno avrebbe immaginato, alla vigilia, quanto sarebbe stato ostico avere ragione dei verdi di Peppe Padua. A dispetto del punteggio, Siracusa ha fatto vedere cose buonissime con ogni suo giocatore dimostrando una maturità superiore all’età anagrafica dei suoi atleti (tutti del ’95 tranne un ’94). Trapani, dal canto suo, continua a dare segnali confortanti dal punto di vista della crescita tecnica individuale e di squadra. Persistono ancora lacune grossissime in fase difensiva, ma c’è da registrare un costante e ben evidente miglioramento in attacco con una partecipazione sempre più attiva dei lunghi (sopra a tutti, da menzionare Pipitone autore di una strepitosa partita con punti e rimbalzi in doppia cifra!) nei giochi d’attacco. Buona prova di Cardella e Castiglione con un Gentile di grande personalità a distribuire punti ed assists. Non molto spazio per Di Vita (8 punti per lui), preservato da coach Monaco in quanto reduce da un infortunio alla caviglia.

Letto qui

CASUALITA' DEL CASO

Poi mi dicono che la sessualizzazione nell'ambito dell'infanzia non esiste e che se esiste è del tutto casuale. Poi arriva Povia e trova il cavillo per far diventare Luca gay. Poi mi scrivono gli amici di BD (bastardidentro.it) e mettendo in risalto alcune "casualità" del caso. La cosa positiva è che se Wolverine s'incazza troppo, basta sgonfiarlo, magari con un pompino fatto a regola d'arte?!?

Ma chi fabbrica i giocattoli per bambini, non nota queste "casualità del caso"?!? Oppure sono fatte di proposito?!?

mercoledì 11 marzo 2009

SANTINO


Oggi voglio raccontare la storia di Santino, uno scimpanzè che vive in uno zoo svedese, che dal 1997 è il protagonista di una ricerca scientifica. L'interesse dei riceractori è nata quando, osservando l'animale, si sono resi conto di uno strano comportamento: Santino infatti raccoglieva dei sassi che conservava in un posto sicuro fino a quando, durante le visite, li lanciava ai visitatori come fossero proiettili. Tra la raccolta delle munizioni e il lancio dei proiettili passava un tempo abbastanza lungo, per cui i ricercatori sono giunti alla formulazione dell'ipotesi che gli scimpanzè possiedono una coscienza molto sviluppata, compresa la capacità di simulare mentalmente situazioni della vita reale. Mathias Osvath della Lund University, in Svezia, uno degli autori dello studio, ha spiegato che "hanno un mondo interiore proprio come noi, quando pensiamo ad eventi passati della nostra vita o pensiamo ai giorni che verranno". Leggi la notizia qui.
La mia proposta allo zoo svedese è la seguente: che ci prestino Santino (sono pure disposta a pagarlo), per portarlo in giro per Roma e per l'Italia in generale, un giorno a Palazzo Madama, un giorno al Quirinale, un giorno a Palazzo Chigi e poi in tour per l'Italia, da nord a sud, senza nessuna distinzione. Prima gli facciamo fare la scorta di munizioni rocciose e poi lo portiamo a spasso. Chissà come si comporterebbe Santino?! Secondo me si divertirebbe tantissimo a colpire teste vuote vaganti per le città.

domenica 8 marzo 2009

8 MARZO

8 marzo: nuova festa che un tempo aveva un senso e adesso si è trasformata in una vendita di cioccolatini e mimose a 100 euro al kg e feste a luci rosse con maschi-oggetti-sessuali, pronti a spogliarsi e a ungersi di olio per offrire piacere alle donne. Poi domani tutto finisce e per altri 363 giorni nessuno parlerà della donna e della sua festa.
Se poi guardiamo un pò di donne in giro per il mondo, passa del tutto la voglia di festeggiare!!!

domenica 1 marzo 2009

CHEESECAKE



E' iniziato tutto come un esperimento. Era da tempo che volevo prepararla, ma la mancanza di tempo a disposizione mi faceva abbandonare l'impresa. Girovagavo su internet alla ricerca della ricetta e ogni sito che visionavo mi dava una versione diversa dall'altra. E questo mi lasciava perplessa: non mi convince qualcosa su cui nessuno riesce a mettersi d'accordo..
Finalmente però ho trovato la ricetta che "mi faceva simpatia" e ieri ho provato a farla.... devo dire che mi è riuscita davvero bene!!!
Si prepara in poco tempo, l'unico inconveniente è che bisogna tenerla almeno 3 ore in frigo prima di poterla mangiare... ma vi posso assicurare che vale la pena.


In questo periodaccio, tra la crisi e le battute (pessime) di Mister B. se non mi consolo con i dolci, cosa mi resta?

Per correttezza, qui c'è il link del sito da cui ho preso la ricetta.