Dovrei scrivere non so quanti post a proposito del Dopo-Lucca, però mi limito a scriverne uno solo, abbastanza consistente.
Come ho già scritto prima, questa per me era la prima Lucca (e la seconda fiera dopo quella di Barcellona).
Il primo impatto è stato traumatico. Abituata alla fiera di Barcellona, dove tutto era più o meno a portata di mano, qui a Lucca tutto doveva essere cercato (ora capisco lo schemino quasi maniacale di Alice).
Procediamo con ordine.
Capitolo 1: le persone.
Sicuramente è stato emozionante rivedere i miei amici: Alice, Maurizio, Salvo, Quirino e Rosanna, Lelio, Tano, Marcorrizzo (che purtroppo era un tutt'uno con lo stand BD), Sergio, Gianluca, Manlio, Aurelio... E' stata anche l'occasione per rivedere Paolo Cossi (conosciuto anche come Pablo Cossi, ihihih), Gipi, Riccardo Burchielli, Gabriele Dell'Otto, Matteo Casali... e per conoscere nuove persone, come Francesco Ripoli, Luca Enoch ed Edoardo Risso. Avviso per i lettori appassionati di fumetti che io mi concentro sulla persona e non sull'artista, quindi nella maggior parte dei casi non ho assolutamente idea di che cosa disegnino o scrivano...io converso con loro solo perchè sono delle belle persone! Menzione speciale per Edoardo Risso, con il quale ho chiacchierato per quasi tutto il sabato sera (in spagnolo) per poi scoprire che si trattava di un fumettista con i controcojioni...
Capitolo 2: i luoghi.
Lucca è una bomboniera. I vicoli, le torri, le chiese, le piazze... è una cittadina romantica, adatta ad una sognatrice come me. Se non fosse per l'umidità e il freddo della notte, le avrei dato un 10 e lode. La padrona della mansarda dove abbiamo dormito è stata un amore. La sua gentilezza e la sua disponibilià sono state un caldo benvenuto. Ci ha pure regalato una bottiglia di vino rosso e il "buccellato", tipico dolce lucchese (omonimo del dolce palermitano, con cui non aveva niente a che spartire...apprezziamo comunque il bel gesto).
Domenica ho approfittato per fare una capatina a Bologna per rivedere Vincenzo. Niente da dire alla città romagnola. Il sole ci ha accompagnato lungo la nostra passeggiata e ho mangiato in un posto meraviglioso: si chiama Eataly ed è una libreria-ristorante. Praticamente ti siedi in mezzo ai libri e in mezzo ai prodotti tipici, mangiando e bevendo meravigliosamente bene...mmmmmmmm......
Peccato aver avuto a che fare con Trenitalia: in teoria dovevo partire da Lucca alle 8.30, arrivare a Prato alle 9.20 e prendere la coincidenza per Bologna alle 9.40 per arrivare alle 11.00 circa. In realtà il treno regionale ha portato 40 minuti di ritardo, facendomi arrivare a Prato alle 10.00, e quindi facendomi perdere la coincidenza per Bologna. Ho dovuto prendere il treno delle 11.45 (più di 1 ora e mezza alla stazione di Prato è__é meno male che avevo Il Fatto Quotidiano da leggere). Il ritorno non è stato da meno: il treno da Bologna per Prato ha portato 20 minuti di ritardo...meno male che li ha recuperati nel tragitto, in modo che non ho perso la coincidenza per Lucca. Se trovo chi ha registrato l'annuncio "ci scusiamo per il disagio" lo picchio ferocemente...
Capitolo 3: le cene.
Ecco! questo è il capitolo che preferisco, lontano dagli stand "Claudio e colleghi" si trasformavano di nuovo in animali sociali con cui si poteva parlare e scherzare :)
Diciamo che il luogo è stato sempre lo stesso (o quasi): Il Viale, a 20 minuti dalle mura di Lucca, ti permetteva di digerire l'enormità di cibo che ogni sera si ingurgitava.
Giovedì sera eravamo molto stanchi (soprattutto Claudio) perchè eravamo svegli dalle 4.30 e avevamo dormito solo un paio d'ore, senza siesta pomeridiana (ancora non riesco a spiegarmi come ho fatto a resistere fino alla fine). Tutti i commensali ricorderanno la voracità del "pitbull di nome Giovanni".
L'ultima sera (domenica) abbiamo cenato con Luca Enoch, sua moglie Anna e le loro due splendide figlie. Nonostante fossi stanca morta (reduce dal viaggio a Bologna) è stata una piacevole serata. Luca e Anna sono davvero simpatici!!!
Capitolo 4: l'ufficio di Manlio.
Come ho accennato all'inizio del post, a Lucca durante la fiera ci si perde facilmente. Si aveva bisogno quindi di un punto di riferimento. Manlio è riuscito a trasformare il tavolino del bar a Piazza napoleone nel suo ufficio, dove riceveva ospiti e amici per un caffè o un aperitivo (dipendeva dall'orario) per chiacchierare o parlare di lavoro. Insieme allo stand della Scuola del Fumetto è stato il mio punto fermo in tutto questo marasma!Capitolo 5: i cosplayer.
Non riesco a decidermi: a livello qualitativo ce n'erano alcuni da ammirare, ma quanti erano? Un fiume mascherato in piena, che ti travolgeva. Penso che ad alcuni mancava il senso del buon gusto e della decenza e che come dice un proverbio: il troppo stroppia.Capitolo 6: acquisti.
L'anno scorso Claudio mi aveva comprato la maglietta di Panda, ma purtroppo era piccola...quindi la prima cosa che ho fatto alla fiera è stato regalarmi la maglietta di Panda della mia misura. Ho avuto il piacere di conoscere Giacomo di persona, il quale mi ha fatto pure il "disegnino" (nonostante non avessi con me il libro che ho lasciato a Palermo).Ho conosciuti anche i "Paguri" di Don Zauker, dai quali mi sono fermata per acquistare il nuovo albo del mitico prete autografato.
Poi ho regalato un portachiavi a forma di Charlie Brown a Caludio e uno a forma di Barney a Vincenzo. Devo dire che lo stand dei gadget è davvero una tentazione pericolosa: avrei comprato qualsiasi cosa, dalle felpe ai pupazzi, dalle statue alle tazze... c'era di tutto!!!
Conclusioni: alla fine il bilancio è positivo. Se (e sottolineo se) il prossimo anno decidessi di ritornare a luccacomicsendgeims sarei più preparata ad affontare nel migliore dei modi questo uragano di fiera :)
Come ho già scritto prima, questa per me era la prima Lucca (e la seconda fiera dopo quella di Barcellona).
Il primo impatto è stato traumatico. Abituata alla fiera di Barcellona, dove tutto era più o meno a portata di mano, qui a Lucca tutto doveva essere cercato (ora capisco lo schemino quasi maniacale di Alice).
Procediamo con ordine.
Capitolo 1: le persone.
Sicuramente è stato emozionante rivedere i miei amici: Alice, Maurizio, Salvo, Quirino e Rosanna, Lelio, Tano, Marcorrizzo (che purtroppo era un tutt'uno con lo stand BD), Sergio, Gianluca, Manlio, Aurelio... E' stata anche l'occasione per rivedere Paolo Cossi (conosciuto anche come Pablo Cossi, ihihih), Gipi, Riccardo Burchielli, Gabriele Dell'Otto, Matteo Casali... e per conoscere nuove persone, come Francesco Ripoli, Luca Enoch ed Edoardo Risso. Avviso per i lettori appassionati di fumetti che io mi concentro sulla persona e non sull'artista, quindi nella maggior parte dei casi non ho assolutamente idea di che cosa disegnino o scrivano...io converso con loro solo perchè sono delle belle persone! Menzione speciale per Edoardo Risso, con il quale ho chiacchierato per quasi tutto il sabato sera (in spagnolo) per poi scoprire che si trattava di un fumettista con i controcojioni...
Capitolo 2: i luoghi.
Lucca è una bomboniera. I vicoli, le torri, le chiese, le piazze... è una cittadina romantica, adatta ad una sognatrice come me. Se non fosse per l'umidità e il freddo della notte, le avrei dato un 10 e lode. La padrona della mansarda dove abbiamo dormito è stata un amore. La sua gentilezza e la sua disponibilià sono state un caldo benvenuto. Ci ha pure regalato una bottiglia di vino rosso e il "buccellato", tipico dolce lucchese (omonimo del dolce palermitano, con cui non aveva niente a che spartire...apprezziamo comunque il bel gesto).
Domenica ho approfittato per fare una capatina a Bologna per rivedere Vincenzo. Niente da dire alla città romagnola. Il sole ci ha accompagnato lungo la nostra passeggiata e ho mangiato in un posto meraviglioso: si chiama Eataly ed è una libreria-ristorante. Praticamente ti siedi in mezzo ai libri e in mezzo ai prodotti tipici, mangiando e bevendo meravigliosamente bene...mmmmmmmm......
Peccato aver avuto a che fare con Trenitalia: in teoria dovevo partire da Lucca alle 8.30, arrivare a Prato alle 9.20 e prendere la coincidenza per Bologna alle 9.40 per arrivare alle 11.00 circa. In realtà il treno regionale ha portato 40 minuti di ritardo, facendomi arrivare a Prato alle 10.00, e quindi facendomi perdere la coincidenza per Bologna. Ho dovuto prendere il treno delle 11.45 (più di 1 ora e mezza alla stazione di Prato è__é meno male che avevo Il Fatto Quotidiano da leggere). Il ritorno non è stato da meno: il treno da Bologna per Prato ha portato 20 minuti di ritardo...meno male che li ha recuperati nel tragitto, in modo che non ho perso la coincidenza per Lucca. Se trovo chi ha registrato l'annuncio "ci scusiamo per il disagio" lo picchio ferocemente...
Capitolo 3: le cene.
Ecco! questo è il capitolo che preferisco, lontano dagli stand "Claudio e colleghi" si trasformavano di nuovo in animali sociali con cui si poteva parlare e scherzare :)
Diciamo che il luogo è stato sempre lo stesso (o quasi): Il Viale, a 20 minuti dalle mura di Lucca, ti permetteva di digerire l'enormità di cibo che ogni sera si ingurgitava.
Giovedì sera eravamo molto stanchi (soprattutto Claudio) perchè eravamo svegli dalle 4.30 e avevamo dormito solo un paio d'ore, senza siesta pomeridiana (ancora non riesco a spiegarmi come ho fatto a resistere fino alla fine). Tutti i commensali ricorderanno la voracità del "pitbull di nome Giovanni".
L'ultima sera (domenica) abbiamo cenato con Luca Enoch, sua moglie Anna e le loro due splendide figlie. Nonostante fossi stanca morta (reduce dal viaggio a Bologna) è stata una piacevole serata. Luca e Anna sono davvero simpatici!!!
Capitolo 4: l'ufficio di Manlio.
Come ho accennato all'inizio del post, a Lucca durante la fiera ci si perde facilmente. Si aveva bisogno quindi di un punto di riferimento. Manlio è riuscito a trasformare il tavolino del bar a Piazza napoleone nel suo ufficio, dove riceveva ospiti e amici per un caffè o un aperitivo (dipendeva dall'orario) per chiacchierare o parlare di lavoro. Insieme allo stand della Scuola del Fumetto è stato il mio punto fermo in tutto questo marasma!Capitolo 5: i cosplayer.
Non riesco a decidermi: a livello qualitativo ce n'erano alcuni da ammirare, ma quanti erano? Un fiume mascherato in piena, che ti travolgeva. Penso che ad alcuni mancava il senso del buon gusto e della decenza e che come dice un proverbio: il troppo stroppia.Capitolo 6: acquisti.
L'anno scorso Claudio mi aveva comprato la maglietta di Panda, ma purtroppo era piccola...quindi la prima cosa che ho fatto alla fiera è stato regalarmi la maglietta di Panda della mia misura. Ho avuto il piacere di conoscere Giacomo di persona, il quale mi ha fatto pure il "disegnino" (nonostante non avessi con me il libro che ho lasciato a Palermo).Ho conosciuti anche i "Paguri" di Don Zauker, dai quali mi sono fermata per acquistare il nuovo albo del mitico prete autografato.
Poi ho regalato un portachiavi a forma di Charlie Brown a Caludio e uno a forma di Barney a Vincenzo. Devo dire che lo stand dei gadget è davvero una tentazione pericolosa: avrei comprato qualsiasi cosa, dalle felpe ai pupazzi, dalle statue alle tazze... c'era di tutto!!!
Conclusioni: alla fine il bilancio è positivo. Se (e sottolineo se) il prossimo anno decidessi di ritornare a luccacomicsendgeims sarei più preparata ad affontare nel migliore dei modi questo uragano di fiera :)
1 commento:
dai... dai che ci ritorni!!! è stato davvero bello passare il tempo con te! Ali
Posta un commento