mercoledì 9 settembre 2009

ORDINARIA FOLLIA

Solo adesso mi rendo conto che il mio blog è fermo da più di un mese. Beh, cosa dire a mia discolpa? Vostro Onore, il mare e la spiaggia di Marsala mi hanno allontanato dal pc e a parte qualche sporadica e veloce capatina su Facebook, non trovavo tempo di scrivere, ma soprattutto mi mancava la voglia. Non che oggi ne abbia particolarmente... però mi sembrava triste abbandonare il mio piccolo spazio.
Leggo i giornali e sono sempre più disorientata... mi chiedo solo se e quando toccheremo il fondo... boh?!?!
Vado in giro a sbrigare commissioni e camurrìe burocratiche e penso di vivere in Africa (con tutto il rispetto per l'Africa naturalmente)... un piccolo esempio di ordinaria follia: alla posta, dovevo pagare la bolletta dell'acqua (le altre le pago al tabacchino in 5 minuti con il bancomat) oppure on line, questa dell'acqua purtroppo si può pagare solo alle poste...pazienza (taaanta pazienza)... entro il primo giorno e la fila di persone arrivava fuori, idem il secondo e il terzo giorno (non andate MAI alle poste durante il pagamento delle pensioni, anche perchè i pensionati per paura che lo stato non gli dia più il becco di un quattrino, si accalcano fin dalle 5 del mattino per mettersi in fila e ritirarsi le loro belle banconote... alla faccia di tutti i furti che avvengono proprio in queste occasioni...ma il pensionato marsalese tipo si fida più del ladro che dello stato). Comunque, torniamo alla mia bolletta. Il quarto giorno mi costringo a fare la fila e pagare sta c@##o di bolletta. Entro e ci sono solo 2 sportelli (di cui uno si occupa solo di raccomandate e pacchi) e circa 20 persone, dislocate in quel locale senza nessun ordine. Guardo l'orologio, sono le 11.45. Dei numeri per mantenere la coda nemmeno l'ombra. Chiedo gentilmente chi fosse l'ultimo della fila, me lo indicano e io non lo mollo un attimo con lo sguardo. Aspetto più di un'ora, sorbendomi tutte le liti causate dall'incompetenza degli impiegati e dall'ignoranza della gente: insomma un mix catastrofico, soprattutto quando fuori ci sono 40 gradi e dentro l'aria condizionata non funziona. Arriva finalmente il mio turno, pago soddisfatta ed esco. Guardo l'orologio, sono le 13.00.
Nonostante tutto sono sopravvissuta a questa (e a tante altre giornate di questo tipo). Ma come scrivevo in un altro post simile a questo, chi vive in Sicilia si adatta a vivere alle peggiori situazioni :)

Il prossimo post lo scriverò dalla mia nuova casa, dalla mia nuova città.
Arrivederci, a presto.
Hasta luego!

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