Ultimamente ho trascurato un pò il mio blog. Da un lato perchè il caldo non mi dà tregua, dall'altro lato perchè preferisco passare più tempo con la famiglia piuttosto che davanti al pc e quindi i giorni passano e tutto resta immobile.
Da qualche settimana ho lasciato Palermo, una città che nel bene e nel male è stata la mia città per 10 anni. Mi ha fatto arrabbiare tanto, perchè è bella e ha tante risorse che non riesce a sfruttare al meglio. E' monumentale, grande, antica... passeggi per le sue vie e intravedi la storia e il passato. Però purtroppo pesano tante cose su Palermo, tanti servizi inesistenti che lasciano il cittadino allo sbando, costretto a trovare mille escamotage per riuscire a sopravvivere, un pò come se fossi il partecipante di un reality, stile "Isola dei Famosi". Più di una volta mi sono guardata intorno cercando le telecamere di "candid camera", ma non le ho mai trovate, perchè a Palermo tutto si svolge al contrario, o quanto meno secondo delle regole che solo chi vive a Palermo può apprendere.
Evito di toccare l'argomento traffico e viabilità, perchè ci si potrebbe scrivere un'enciclopedia di 79 tomi... evito anche di parlare della politica assente (tranne durante la campagna elettorale)... evito di parlare della mmunnizza che sovrasta le case, i negozi e talvolta anche i monumenti... evito di parlare dell'abusivismo... evito di parlare di tutte le brutture di Palermo...oggi mi va solo di ricordarne gli aspetti positivi...
Palermo mi ha fatto crescere. La prima volta che mi sono trasferita in quella (per me) grande città, mi sentivo un pesce fuor d'acqua. Temevo di perdermi ogni volta che uscivo di casa, sovrastata da tutti quei palazzi che si assomigliavano spaventosamente, facendomi perdere il senso dell'orientamento. Ricordo ancora il primo giorno di lezione all'università. Via Aquileia non aveva nulla a che vedere con quello che tutti immaginano essere una facoltà universitaria. Non pretendo dovesse somigliare agli enormi campus che si vedono nei film e telefilm americani... però un corridoio stretto e lungo mi sembrava alquanto squallido (e lo era!). Ma ero all'università. Esploravo un nuovo mondo e quindi anche quel corridoio triste per me era un mondo da scoprire.
Poi c'è stato quello che considero il mio primo lavoro: la maschera a teatro. Che bel periodo! I colleghi, la gente che ho conosciuto, gli spettacoli... bei momenti davvero! Per non parlare dell'indipendenza che mi dava :)
E lì arriva il mio primo trasloco. Mi sposto in centro, dove spesso gironzolavo a piedi, evitando di prendere sia l'auto, sia l'autobus (tranne per andare a lavoro o all'università). Ricordo i tanti pomeriggi trascorsi al giardino inglese, il polmone verde della città, dove andavo a portare a spasso il cane della mia coinquilina (nella speranza di abbordare, ehehe), o a leggere oppure semplicemente a passeggiare.
Ero in quella casa quando preparavo la tesi. Mi sembra passato un secolo. Giorni e giorni a guardare e riguardare le puntate dei Simpson per poi trascrivere il tutto in quelle pagine, che man mano trovavano l'approvazione entusiastica della professoressa... mah ogni tanto ci penso: ma mi sono davvero laureata parlando di Bart e Homer?!?
Dopo la laurea c'è stato il secondo trasloco: il ritorno a Marsala. Un anno a Marsala, impegnata tra tirocinio post-lauream e ristrutturazione della casa. Meglio non infierire con questi ricordi.
Nell'ottobre del 2007 ritorno a Palermo, iniziando una nuova avventura: la convivenza, che mi ha fatto crescere ancora di più, non so se era per l'età che avanzava o per le responsabilità che crescevano... ehehe...
Ho vissuto per quasi 2 anni in via Conceria, amando quel nostro rifugio, come se fosse una reggia. Ho avuto modo di conoscere dei vicini sui generis e penso che non li scorderò facilmente. Quando qualche settimana fa abbiamo svuotata quella casa e consegnato le chiavi al proprietario, ho sentito quasi un vuoto. Comunque è stato un luogo e un periodo importanti per la mia vita. Un periodo che mi ha portato, insieme al mio compagno, a maturare una decisione fondamentale per il nostro futuro.
La domanda che ci siamo posti è stata questa: cosa ci può offrire Palermo e la Sicilia in generale? A parte la nostra famiglia e i nostri amici (alcuni dei quali tra l'altro già "fuggiti") cosa ci lega a questo paese? Davvero possiamo realizzare i nostri sogni qui? Oppure è necessario provare a costruire qualcosa altrove? E allora dove andiamo? In Italia? All'estero?
Beh, non è stato facile. Tante volta ci abbiamo ripensato. Tante volta ci siamo detti che potevamo farcela anche qui, sapendo di mentire a noi stessi. E allora è arrivato il momento di lasciare Palermo, forse per sempre. Sarà una bella città dove ritornare in vacanza, almeno così mi dicono gli amici che già sono andati via.
E' arrivato il momento di vivere una nuova città...Intanto ho già detto arrivederci a Palermo
...approfitto di questo ultimo mese di agosto per godermi le gioie della mia Marsala, per poi così essere pronta a fare la valigia e a salutarla con con quel bagaglio di nostalgia e di rabbia che, so già, mi porterò dietro.
Da qualche settimana ho lasciato Palermo, una città che nel bene e nel male è stata la mia città per 10 anni. Mi ha fatto arrabbiare tanto, perchè è bella e ha tante risorse che non riesce a sfruttare al meglio. E' monumentale, grande, antica... passeggi per le sue vie e intravedi la storia e il passato. Però purtroppo pesano tante cose su Palermo, tanti servizi inesistenti che lasciano il cittadino allo sbando, costretto a trovare mille escamotage per riuscire a sopravvivere, un pò come se fossi il partecipante di un reality, stile "Isola dei Famosi". Più di una volta mi sono guardata intorno cercando le telecamere di "candid camera", ma non le ho mai trovate, perchè a Palermo tutto si svolge al contrario, o quanto meno secondo delle regole che solo chi vive a Palermo può apprendere.
Evito di toccare l'argomento traffico e viabilità, perchè ci si potrebbe scrivere un'enciclopedia di 79 tomi... evito anche di parlare della politica assente (tranne durante la campagna elettorale)... evito di parlare della mmunnizza che sovrasta le case, i negozi e talvolta anche i monumenti... evito di parlare dell'abusivismo... evito di parlare di tutte le brutture di Palermo...oggi mi va solo di ricordarne gli aspetti positivi...
Palermo mi ha fatto crescere. La prima volta che mi sono trasferita in quella (per me) grande città, mi sentivo un pesce fuor d'acqua. Temevo di perdermi ogni volta che uscivo di casa, sovrastata da tutti quei palazzi che si assomigliavano spaventosamente, facendomi perdere il senso dell'orientamento. Ricordo ancora il primo giorno di lezione all'università. Via Aquileia non aveva nulla a che vedere con quello che tutti immaginano essere una facoltà universitaria. Non pretendo dovesse somigliare agli enormi campus che si vedono nei film e telefilm americani... però un corridoio stretto e lungo mi sembrava alquanto squallido (e lo era!). Ma ero all'università. Esploravo un nuovo mondo e quindi anche quel corridoio triste per me era un mondo da scoprire.
Poi c'è stato quello che considero il mio primo lavoro: la maschera a teatro. Che bel periodo! I colleghi, la gente che ho conosciuto, gli spettacoli... bei momenti davvero! Per non parlare dell'indipendenza che mi dava :)
E lì arriva il mio primo trasloco. Mi sposto in centro, dove spesso gironzolavo a piedi, evitando di prendere sia l'auto, sia l'autobus (tranne per andare a lavoro o all'università). Ricordo i tanti pomeriggi trascorsi al giardino inglese, il polmone verde della città, dove andavo a portare a spasso il cane della mia coinquilina (nella speranza di abbordare, ehehe), o a leggere oppure semplicemente a passeggiare.
Ero in quella casa quando preparavo la tesi. Mi sembra passato un secolo. Giorni e giorni a guardare e riguardare le puntate dei Simpson per poi trascrivere il tutto in quelle pagine, che man mano trovavano l'approvazione entusiastica della professoressa... mah ogni tanto ci penso: ma mi sono davvero laureata parlando di Bart e Homer?!?
Dopo la laurea c'è stato il secondo trasloco: il ritorno a Marsala. Un anno a Marsala, impegnata tra tirocinio post-lauream e ristrutturazione della casa. Meglio non infierire con questi ricordi.
Nell'ottobre del 2007 ritorno a Palermo, iniziando una nuova avventura: la convivenza, che mi ha fatto crescere ancora di più, non so se era per l'età che avanzava o per le responsabilità che crescevano... ehehe...
Ho vissuto per quasi 2 anni in via Conceria, amando quel nostro rifugio, come se fosse una reggia. Ho avuto modo di conoscere dei vicini sui generis e penso che non li scorderò facilmente. Quando qualche settimana fa abbiamo svuotata quella casa e consegnato le chiavi al proprietario, ho sentito quasi un vuoto. Comunque è stato un luogo e un periodo importanti per la mia vita. Un periodo che mi ha portato, insieme al mio compagno, a maturare una decisione fondamentale per il nostro futuro.
La domanda che ci siamo posti è stata questa: cosa ci può offrire Palermo e la Sicilia in generale? A parte la nostra famiglia e i nostri amici (alcuni dei quali tra l'altro già "fuggiti") cosa ci lega a questo paese? Davvero possiamo realizzare i nostri sogni qui? Oppure è necessario provare a costruire qualcosa altrove? E allora dove andiamo? In Italia? All'estero?
Beh, non è stato facile. Tante volta ci abbiamo ripensato. Tante volta ci siamo detti che potevamo farcela anche qui, sapendo di mentire a noi stessi. E allora è arrivato il momento di lasciare Palermo, forse per sempre. Sarà una bella città dove ritornare in vacanza, almeno così mi dicono gli amici che già sono andati via.
E' arrivato il momento di vivere una nuova città...Intanto ho già detto arrivederci a Palermo
...approfitto di questo ultimo mese di agosto per godermi le gioie della mia Marsala, per poi così essere pronta a fare la valigia e a salutarla con con quel bagaglio di nostalgia e di rabbia che, so già, mi porterò dietro.
5 commenti:
Le tue parole mi toccano profonadamente, per la loro amara verità, e mi fanno pensare a quanto mi mancherai.
Vi auguro davvero tutto il bene del mondo.
ti abbraccio forte forte.
Alice
ODDIO mi hai fatto commuovere! Anche se non ci conosciamo così bene credo di volervi bene davvero... E' strano come ci si riesce ad affezionare alle persone e a quanto sia dura lasciarle andare. Spero di rivedervi presto!
Un bacione!
:(
Non vorrei trovarmi al posto vostro, ma presto o tardi penso sia una cosa con cui fare i conti...
Spero si possano abbattere sempre più barrire con internet e quindi non dover fare una scelta così drastica.
Statemi bene, ci vediamo alla prima occasione, mi raccomando la stanza per gli ospiti!
Vi voglio bene!
siete dei grandi amici :)
la stanza per gli ospiti c'è, quindi quando volete, basta farcelo sapere per tempo :)
mi hai commosso :'(
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