domenica 13 novembre 2011

IL TERZO OCCHIO

Quando andavo a scuola e soprattutto all'universitá, nei momenti di noia o di attesa passavo il mio tempo "scarabocchiando" gli appunti con spirali di tutte le dimensioni. A poco a poco attorno a quelle spirali iniziarono a spuntare delle linee che trasformavano quegli scarabocchi in una specie di occhio.

Qualche anno piú tardi, chiesi a Claudio di farci un disegno per un tatuaggio. Questo é quello che venne fuori
Non so quanto tempo é passato da allora, ma adesso é marchiato e mi piace proprio tanto!

E poi l'ho fatto il 12 novembre, piú data storica di questa, negli ultimi 17 anni non ce n'è!!!!

domenica 6 novembre 2011

MARMELLATA

Qualche settimana fa siamo stati nella zona rurale del Gallecs a una mezz'ora da Barcellona, per fare la scorta di prodotti dell'agricoltura biologica o come si diceva una volta, di campagna. Quella verdura che sa di terra, che ha un odore e un colore diverso da quello che troviamo in città, che magari ha anche una forma strana e non sa di omologazione...
Ne ho approfittato anche per comprare una buonissima marmellata di pere mele cotogne e cannella. Il problema è che da quando è finita mi è rimasta la voglia di marmellata che sappia di frutta, non come quella finta che compro al supermercato. Allora, aiutata da mamma Google e da un po' di buona volontá, stamattina sono andata a comprare le pere e mi sono cimentata nella preparazione della mia prima marmellata fatta a casa. L'ho appena messa nei barattoli, a testa in giù, come consigliano le nuove "nonne del web". Tra qualche giorno ne scopriró anche il sapore. Intanto a guardarla non sembra male ;)
A presto gli aggiornamenti sul sapore...

sabato 29 ottobre 2011

ACCIAIO


L'ho letto in meno di una settimana. Ogni mattina il tragitto verso il lavoro era il pretesto per fiondarmi nella lettura. Mi ha ricordato molto Ammaniti in "Come dio comanda". Mi ha suscitato lo stesso effetto: vedere muoversi i personaggi accanto me, magari immaginandoli con le facce di persone che conosco o che ho visto nella mia vita, ricostruendo quartieri della mia Sicilia, non molto diversi da Via Stalingrado (a parte la vicinanza dell'acciaieria).
La storia parla di tutto e di piú e la cosa che più mi fa pensare è la superficilità del pensiero dei personaggi. Tutto scivola. Tutto passa indifferente. Non importa cosa succede nel mondo. L'unica cosa che interessa è cosa succede in quel buco di mondo. Magari si sogna di scappare, di andare lontano, di fare grandi ocse. Ma alla fine, si resta e ci si ripare dentro una serie di abitudini che ti danno forza. O chissá. In realtà, il finale aperto consente al lettore di far vivere quello che gli pare ai personaggi. O forse, dopo quello che succede ad Alessio niente ha davvero importanza e tutto diventa superfluo.
È violento e mi ha lasciato con un magone. Non mi aspettavo di certo un lieto fine, ma la descrizione dell'incidente è così realistica, che ti fa sentire i due dolori allo stesso tempo: quello fisico di chi muore e quello emotivo di chi uccide.
Non voglio scrivere di piú.
Chi ha voglia di leggerlo, lo compri, perchè ne vale la pena!

martedì 25 ottobre 2011

AUTUNNO

Sará che gli ultimi giorni di caldo mi avevano davvero sfinita, sará che avevo bisogno di starmene un po' a poltrire a casa, sará che siamo a fine ottobre e quindi "quanno ce vo', ce vo'", peró devo ammettere che l'arrivo dell'autunno quest'anno é stato accolto con grande gioia.
Passeggiare per le vie di Barcelona e calpestare le foglie gialle e arancioni, che fanno quel tipico rumore di quando ci passi sopra è davvero affascinante in questi giorni. In poco tempo sono cambiati i colori, gli odori e le atmosfere. Ogni mattina quando guardo fuori dalla finestra vedo quello scorcio di panorama, che taglia un pezzo del Montjuic sullo sfondo e un angolo del Parco della Ciutadella dove svetta la statua con i cavalli (per la precisione, da casa mia si vedono i culi dei cavalli, cosa di cui vado molto fiera!!!). E in pochi giorni sono passata dal vedere il sole splendere fin dal mattino a vedere nuvoloni che si inseguono nel cielo, come a voler giocare tra di loro, come bambini che si rincontrano al cancello della scuola elementare, contenti di poter condividere di nuovo giochi e vita.
E così inizia una nuova stagione. Si ricomincia. È passato giá un anno. E non so se mi sembra passato un secolo o meno di un attimo. Il fatto è che è passato. E quando guardo indietro, mi rendo conto di quanto è cambiato e di quanto cambierá. L'onda del cambiamento prosegue, a volte leggera e delicata, a volte burrascosa in balia a tempesta e venti incontrollabili. In ogni caso io sono pronta con il costume a godermi la brezza o con l'ombrello e gli stivali da pioggia per combattere i temporali.

Buon autunno a tutti

domenica 23 ottobre 2011

INDAGINE CONOSCITIVA



È domenica, gironzolo per il web e mi imbatto in un questionario che ho trovato online sul sito curato da Claudia.
È stato preparato dal Comune di Milano con la collaborazione delle Associazioni ITalents e Controesodo. Sarei curiosa di conoscere chi ha stilato le domande e le risposte.
Così mi viene voglia di aggiornare il blog.

Per esempio:

Stato civile e situazione familiare
Celibe/Nubile, senza partner coabitante
Celibe/Nubile, con partner coabitante (Nazionalità partner: )
Coniugato/a (Nazionalità della moglie/marito: )
Separato/a, divorziato/a, vedovo/a, senza partner coabitante
Separato/a, divorziato/a, vedovo/a, con partner (Nazionalità partner:

Mi stupisco ancora del fatto che non venga riconosciuta la figura del convivente. O con il termine "partner coabitante" si intende proprio convivente? No, perchè io se parlo di "partner coabitante", mi riferisco a qualcuno che condivide l'appartamento con me... che ne so, un coinquilino?!

Ma non finisce qui! Vorrei invitare i lettori di questo post a notare come siano state assemblate le professioni:

In che cosa consiste la sua attuale attività lavorativa?
Lavoro operaio o di servizio non qualificato
(Bracciante agricolo, Bidello, Manovale edile, Collaboratore domestico, Lavapiatti, Usciere, Facchino, Inserviente di ospedale, Netturbino, Adetto alle stalle)
Addetto/a a Impianti fissi di produzione, a macchinari, a linee di montaggio conduzione di veicoli
(Conduttore di carrello elevatore, Addetto all'assemblaggio di apparecchi elettrici, Camionista, Conducente di taxi, Addetto ai telai automatici, Conduttore di laminatoio, Addetto al frantoio)
Attività operaia qualificata
(Muratore, Meccanico, Installatore d'impianti termici, Calzolaio, Sarto, Falegname, Fabbro, Tappezziere)
Coltivazione di piante e/o allevamento di animali
(Contadino, Frutticoltore, Allevatore di bovini, Piscicoltore, Rimboschitore, Giardiniere, Pescatore)
Attività di vendita al pubblico o di servizio alle persone
(Esercente di negozio, Vigile urbano, Parrucchiere, Cuoco, Cameriere, Agente di Polizia, Assistente di volo, Baby sitter, Badante, Commesso di vendita)
Lavoro esecutivo d'ufficio
(Addetto di segreteria, Operatore allo sportello postale, Centralinista, Operatore amministrativo, Addetto allo sportello)
Attività tecnica, amministrativa, sportiva o artistica a media qualificazione
(Infermiere, Ragioniere, Geometra, Tecnico elettrico, Perito informatico, Atleta, Rappresentante di commercio, Addetto al traffico aereo, Agente assicurativo)
Attività organizzativa, tecnica, intellettuale, scientifica o artistica ad elevata specializzazione
(Medico generico o specialistico, Professore universitario, Attore, Musicista, Insegnante elementare, Ingegnere, Chimico, Agronomo, Avvocato, Farmacista)
Gestione di un'impresa o dirigenza di strutture organizzative complesse pubbliche o private
(Imprenditore, Dirigente di partito, Dirigente nella Pubblica Amministrazione, Direttore d'azienda, Presidente di tribunale, Dirigente scolastico, Prefetto)
Militare di qualsiasi grado nelle Forse Armate - Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri
(Generale, Colonnello medico, Maresciallo capo, Carabiniere, Aviere, Sottocapo)

Tanti paroloni vuoti. Ecco quello che mi sembrano!

E così mi viene in mente una vignetta del mio amico Gianni di qualche giorno faE rifletto sull'essere italiana. È davvero diventato un marchio negativo? Una lettera scarlatta che ci portiamo cuciti addosso? Essere italiani è passato dall'essere un orgoglio a essere una vergogna? Non lo so! Ma certamente questo non mi mette di buonumore